Orientamento Scolastico
–alunni diversamente abili–
L’incontro svolto in data 18 dicembre
2006 ha registrato la partecipazione di molti
docenti ed operatori interessati al percorso scolastico
formativo dell’alunno con disabilità. Il seminario,
moderato dal dott. Roberto Grison docente esperto
dell’ufficio integrazione dell’USP di Verona, ha visto la
partecipazione: del dott. Giovanni Pontara, dirigente
dell’USP di Verona, che ha introdotto l’argomento del
congresso illustrandone il percorso; della dott.sa
Patrizia Neerman docente esperta del servizio orientamento
dell’USP di Verona, che ha illustrato le linee
programmatiche di un percorso orientativo; del dott.
Luciano Rondinini, Dirigente Tecnico della Direzione
Regionale dell’Emilia Romagna, che ha trattato gli
argomenti inerenti ai riferimenti normativi e procedurali
degli esami di stato, delle attestazioni,
dell’equipollenza delle prove e dell’individualizzazione
dei percorsi scolastici. Al termine è stato presentato dal
dott. Francesco Cappuccio, docente esperto dell’USP di
Verona, il Centro Territoriale di Supporto che ha come
obiettivo di creare delle unità di supporto alle famiglie,
agli operatori scolastici ed a tutti gli agenti che
intervengono nei processi di integrazione scolastica degli
alunni diversamente abili, per favorire l’utilizzo
corretto e diffuso delle tecnologie.
materiali del
seminario
Iscrizioni ai percorsi sperimentali di istruzione e
formazione professionale
Prot. n 6440/F18
La Circolare Ministeriale 93/2005 prevede che le modalità
di iscrizione ai percorsi sperimentali di istruzione e
formazione professionale vengano definiti d'intesa tra
l'Ufficio Scolastico Regionale e l'Assessorato regionale
competente.
A tale proposito si ricorda che:
1) Gli allievi soggetti al diritto-dovere all'istruzione
formazione possono accedere agli istituti del secondo
ciclo solo se in possesso del titolo conclusivo del
primo ciclo.
2) Gli allievi disabili privi di titolo di licenza media
- secondo il disposto dell'art. 11 comma 12 dell'Ordinanza
Ministeriale 21 maggio 2001, n. 90 - possono essere
iscritti e frequentare gli istituti del secondo ciclo
(scuole secondarie di secondo grado e organismi di
formazione) in base all'attestato di credito
formativo previsto dalla stessa ordinanza.
3) Per gli allievi sprovvisti del titolo conclusivo del
primo ciclo, che chiedano l'iscrizione alle istituzioni
del secondo ciclo, appare opportuno predisporre appositi
percorsi integrati progettati e realizzati sulla base di
specifiche convenzioni stipulate tra Istituzioni
Scolastiche del primo ciclo - Scuole secondarie di primo
grado/Centri Territoriali Permanenti per l'Educazione
degli Adulti - e Istituzioni del secondo ciclo - Scuole
secondarie di secondo grado/Organismi di formazione
professionale. Tali percorsi, ferma
restando, ai sensi delle norme vigenti, la titolarità
dell'iscrizione presso le istituzioni Scolastiche del
primo ciclo, saranno finalizzati al conseguimento
del titolo conclusivo del primo ciclo e dei crediti
formativi spendibili a partire dall'a.f./a.sc. 2007/2008
per l'ammissione alle seconde annualità.
4) Si richiama l'attenzione dei Dirigenti Scolastici
sulla particolare complessità e delicatezza delle
questioni che si pongono in relazione al possesso del
titolo conclusivo del primo ciclo da parte degli
alunni stranieri, sia neo arrivati, sia con una parziale
scolarizzazione che non li ha portati a conseguire il
titolo di studio di primo grado. Si
sottolinea, anche in questo caso, la necessita di
contemperare l'acquisizione del titolo finale del primo
ciclo con il principio di favorire un percorso scolastico
il più possibile regolare attraverso i percorsi integrati
in precedenza citati.
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Oggetto: Attività di
programmazione dell’integrazione scolastica degli alunni
disabili da parte delle Istituzioni scolastiche - Anno
scolastico 2006-2007
Il processo di integrazione scolastica degli alunni con
disabilità si fonda sulla assunzione da parte di tutti i
docenti della classe del progetto di integrazione.
In tale prospettiva ed in una logica di qualità del
sistema di istruzione, il successo dell’integrazione
rappresenta un aspetto caratterizzante dell’ordinaria
programmazione didattica, oggetto di verifica e
valutazione.
Sulla base di quanto precede, si pregano le SS. LL. di
richiamare l’attenzione dei dirigenti scolastici delle
scuole statali e paritarie, affinché promuovano,
nell’ambito della programmazione di inizio anno
scolastico, una serie di incontri per tutti i docenti,
curricolari e di sostegno, allo scopo di migliorare la
qualità dell’integrazione nelle singole classi e nella
comunità scolastica.
Partendo da un’analisi collegiale della diagnosi
funzionale, al fine di rendere il progetto educativo
individualizzato (PEI) funzionale alle effettive esigenze
dell’alunno, tale attività ha lo scopo di coinvolgere
nella stesura e nella realizzazione del PEI tutto il
gruppo dei docenti della classe frequentata dall’alunno
disabile.
È appena il caso di ricordare che, per gli alunni nuovi
iscritti, vanno programmati incontri con la scuola di
provenienza, perché possa realizzarsi una effettiva azione
di continuità didattica.
Oltre ai contatti con la scuola di provenienza, in
appositi incontri, saranno sentiti, specie per gli alunni
che per la prima volta iniziano la frequenza scolastica, i
genitori, che potranno fornire utili informazioni sul
progetto educativo, riabilitativo e di socializzazione,
attuato in ambito extrascolastico, in modo da consentire
che le attività scolastiche ed extrascolastiche siano
opportunamente coordinate.
È noto che alle riunioni di cui trattasi (Gruppo di Lavoro
sul singolo caso) devono partecipare anche i
rappresentanti degli EE.LL. e delle A.S.L., che forniscono
informazioni e suggerimenti per la parte di rispettiva
competenza, ma – anche nel caso la partecipazione del
predetto personale fosse carente – ciò non esime la scuola
dal dovere di adoprarsi, in particolare per realizzare una
fattiva collaborazione con la famiglia, per la
predisposizione di un progetto educativo e didattico,
rispondente agli effettivi bisogni dell’alunno, che
preveda anche l’articolazione dell’orario delle attività
scolastiche, in relazione al progetto d’integrazione.
Si ritiene utile sottolineare la doverosa collaborazione
tra scuola e famiglia, perché da alcuni esposti in
possesso di questa Direzione si evince, prima di ogni
altra carenza eventualmente imputabile all’istituzione, la
mancanza di positivi rapporti di collaborazione tra scuola
e famiglia.
Si ricorda inoltre l’obbligo della documentazione
dell’attività di programmazione e di verifica
dell’attività svolta e la costante registrazione
dell’attività didattica, che costituisce strumento per la
verifica collegiale (da compiere, nei consigli di classe e
interclasse e di cui riferire nel Collegio dei docenti,
secondo le competenze di ciascun organismo), utilizzando
schede di verifica o altri strumenti strutturati, di cui
la scuola avrà stabilito di dotarsi. La predetta
documentazione, consultabile anche da parte dei genitori
che ne facciano richiesta, sarà comunque illustrata nel
corso delle riunioni periodiche programmate.
Le iniziative, che le singole scuole vorranno adottare,
saranno certamente una risposta alle richieste di qualità,
rappresentate dalle famiglie e dalle Associazioni dei
disabili.
Si coglie l’occasione per richiamare l’attenzione sui
disturbi specifici d’apprendimento, in relazione ai quali
possono essere utilizzati strumenti compensativi e
dispensativi, come da nota di questa Direzione n.
4099/A/4a, del 05.10.2004.
È noto, tuttavia, che la scuola non può da sola far fronte
a tutte le esigenze degli alunni con disabilità e che per
predisporre gli strumenti necessari all’integrazione
scolastica è indispensabile la collaborazione degli EE.
LL. A tal fine può risultare utile l’attività svolta da
codesti Uffici Scolastici Regionali, che, mediante accordi
di programma o intese, possono coordinare l’erogazione di
servizi, quali mense, trasporti, assistenza scolastica ed
extrascolastica.
Si ringraziano le SS. LL. per la consueta collaborazione.
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